Lunedì 19 aprile 2021
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“Vegnimo a dir el merito” e un “rustego” intercalare goldoniano che l’Osservatorio cultura turismo ambiente Antelao pensa di fame un proprio emblematico motto, aggiungendolo al vasariano “Fare, continuare a fare…”. Ovvero, evidenziare quanto fatto per il territorio in sei decenni di presenza a Treviso e nella Marca, per rispetto della storia e di quanti si sono impegnati.
E quindi con i propri modi consueti ricordera “Quel che l’Antelao ha fatto per Treviso”: dall’impulso alla conoscenza del territorio con le conferenze itineranti e la divulgazione storico-culturale-ambientale al mantenimento e rinascita del complesso di Santa Caterina con gli inediti “Concerti di Primavera” irripetibili festival musicali, teatrali ed arti espressive e anche con “Treviso in Fiore”; dall’animazione di chiese, musei, palazzi e piazze alla valorizzazione del patrimonio organario con i Festival
internazionali di Musiche Organistiche;
l’esemplare recupero di Villa Manfrin sempre con “Treviso in Fiore” e i modi di vivere il verde pubblico e privato con notevoli coinvolgimenti anche nella sala Botter-Mazzotti del Molinetto; l’intitolazione della piazzetta Mario Botter e l’attuazione dell’eredita di Giuseppe Mazzotti; fino alla base del proprio fare ovvero con le continuate e inedite proposte di turismo culturale a molti livelli e mirate latitudini. Ma soprattutto all’intenso modo di sviluppare l’aggregazione sociale con piacere ed entusiasmo. Sempre nello spirito di ampio volontariato gratuito.
Aspetti che forse per una naturale disposizione umana e in epoca di incalzante liquidità della memoria si tende a ignorare o sottovalutare e che invece in questi tempi di opportuna limitazione operativa tornano insistentemente ad emergere, con il desiderio di ricordarli e riaffermarli per onesta storica e carezze all’anima: insomma una Bella “soasa” e… “Vegnimo a dir el merito”.