Per il ciclo di incontri “Conoscere per Amare” nella sala verde di palazzo Rinaldi con il patrocinio del Comune, il presidente dell’Osservatorio cta Antelao Antonio De Marco ha ripercorso, quei magnifici anni – quasi un ventennio dal 1972 in poi – in cui l’allora CTG Antelao ha animato la vita culturale della città con una serie ininterrotta di eventi, concerti, spettacoli teatrali, balletti, festival di musica organistica e manifestazioni florovivaistiche, prima a Santa Caterina, palazzi trevigiani e successivamente nella sede di villa Manfrin, letteralmente strappata ai rovi e destata a nuova vita con la cura del parco e la creazione dello splendido roseto, ormai scomparso e il Molinetto e la serra cadenti.
Hanno commosso chi ha avuto il piacere di conoscerlo le parole scritte dall’instancabile compianto Roberto Pasqualato che nella sua prosa ricercata e senza tempo descriveva la rinascita della chiesa di Santa Caterina e del chiostro in cui dopo l’amorevole recupero di Mario Botter per anni avevano scorrazzato ragni, pipistrelli, conigli e galline.
Riprendendo con ordine, bisogna riandare all’anno 1967 e alla mostra su Arturo Martini curata da Giuseppe Mazzotti con l’allestimento di Carlo Scarpa, in cui a fare da fondale c’erano anche gli affreschi di Tommaso da Modena – e nel chiostro l’immancabile vasca d’acqua, le canalette e le aiuole, elementi che ben simboleggiano la bellezza della Vita e l’eternità dell’Arte. Ma anche gli interventi di Carlo Scarpa non esistono più.
Con un ricco corredo fotografico De Marco ha reso benissimo l’entusiasmo con cui in tanti, primo fra tutti lui stesso, hanno compreso il privilegio immenso di vedere da vicino opere anche di ineguagliabile bellezza e dalla forte carica emotiva e simbolica. Giovani (e non solo) che hanno fatto tesoro dell’esperienza, trasformando la chiesa in sala da concerti, in palcoscenico per rappresentazioni teatrali e balletti, facendo vivere allo spettatore lo spettacolo dell’arte nell’arte. Tanti i nomi famosi o diventati tali, che hanno offerto tempo e talenti sempre a titolo gratuito, qualcuno, forse, animato dal desiderio più che legittimo di farsi conoscere.
È una stagione definitivamente chiusa? No, se l’associazione continua ancora oggi, al compimento dei 66 anni di vita, ad operare con l’entusiasmo e l’orgoglio che abbiamo percepito in ognuna delle parole che il presidente De Marco ha pronunciato, e non è poco. (Giovanna Scandurra)
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