Per la terza uscita stagionale dell’OSSERVATORIO cultura turismo ambiente ANTELAO (quasi in punta di piedi per la prudenza che ci contraddistingue) la scelta del luogo, VENEZIA, dalla stazione di Santa Lucia al campo di San Giacomo dell’Orio e al vicino Palazzo Mocenigo e la fortuna di una domenica tiepida e soleggiata ci hanno trasportato in una atmosfera di altri tempi con il Campo animato dalla presenza degli abitanti del Sestiere e di numerosi bambini; la discreta presenza della chiesa, una delle più antiche della città, ha aggiunto un fascino particolare.
Ci ha accompagnati nel percorso l’amica veneziana Daniela Palamidese che con competenza e passione ci ha illustrato le varie fasi di ricostruzione dell’edificio, dalla riedificazione nel 1225 ai rimaneggiamenti nel sec XVI e alla ristrutturazione nel Settecento, che hanno lasciato ricchissime testimonianze negli affreschi, nel bellissimo soffitto a cassettoni realizzato grazie alle tecniche di costruzione navale tipiche dell’Arsenale e nella grande varietà di stili e tecniche.
Ricchezza e varietà sono così specchio della storia di Venezia, dei suoi rapporti con l’Oriente e della sua ricca e variegata cultura, che diventa raffinata vetrina, tangibile negli arredi, costumi, vetri e profumi dell’elegante palazzo Mocenigo, dimora gentilizia della famiglia che ha servito Venezia con sette dogi. La presenza dell’amica Daniela è stata ancora una volta preziosissima per le sue dettagliate spiegazioni sulle tecniche di lavorazione degli splendidi tessuti, dalla seta al velluto e ai damaschi e sulle modalità di lavorazione e distillazione dei profumi, attività che hanno contribuito non poco a eternare nell’immaginario collettivo il lento e affascinante declino della Repubblica Serenissima nel corso del Settecento.
di Giovanna Scandurra Consigliera dell’Osservatorio cta Antelao