Sabato 9 gennaio 2021
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“Apri la porta / fai inondar d’azzurro cielo liberamente / La stanza mia ed entrare dei fiori il profumo / Lascia i primi raggi del sole / Bagnare tutto l’essere mio / Ed irrorarne il vigore / Sono vivo“.
Robin Granath Tagore
Questi i primi versi di una breve lirica di Robin Granath Tagore sulla copertina del numero 1 – anno 1 – Ottobre 1968 di “LA SOASA” mensile del Centro Turistico Giovanile provinciale di Treviso.
Concretizzava l’esigenza di un mezzo che facesse conoscere le idee, i problemi, i programmi dell’associazione, racchiusi in una “cornice” per rendere tutti partecipi dello spirito e rafforzare i vincoli e gli interessi comuni, per una serena crescita culturale, sociale e spirituale. Già il brano di Tagore esprimeva il senso di tutte le iniziative di allora e future, ovvero il desiderio di aprire la vita alla bellezza del mondo e ritrovare noi stessi nella gioia dell’incontro e della scoperta.
Il notiziario, con gli originali disegni di Luciano Benedetti poi missionario nelle Filippine, conteneva brevi articoli sui sette gruppi della diocesi, il territorio, i generi di turismo, i programmi e una “Soasa d’oro” per particolari ricorrenze in cui erano citati anche Bruno (Cescon) per l’onomastico e Antonio per il compleanno.
Già, il Bruno che può testimoniare ancora le origini e l’Antonio che continua a scrivere e operare cercando di esprimere anche quel carattere di oltre 50 anni fa, assecondando i tempi che cambiano e le età che maturano con una infinità di eterogenee iniziative che fanno parte della storia della Marca Trevigiana. Ed ora che l’incalcare della pandemia del Covid-19 costringe a rinnovarsi ancora, c’è il tempo e il desiderio di dire in sintesi di quelle origini.
Fotocopiata in un migliaio di copie e a cadenza mensile sponsorizzata dall’Azione Cattolica Diocesana, “La Soasa” del 1968 durò solo un paio d’anni, interrompendosi per gli eccessivi costi di stampa e spedizione e anche per il temporaneo trasferimento dell’Antonio nella terra d’origine. Nella primavera del 1972, con un Ctg pressoché estinto in provincia di Treviso, il medesimo spirito riprese vita in “Antelao informa”, giungendo ora al XXXVIII anno.
Ha cambiato nome e dal 1998 è solo dell’Osservatorio cultura turismo ambiente “Antelao” ma è sempre una vivace “cornice” al fare, all’essere e al dire associativo perché sicuramente il presente con il passato e le prospettive future sono pensieri, parole ed eventi di grande impegno, disponibilità, sacrificio e piacere da incorniciare, da mettere in “Soasa”. Come dice Tagore per “Bagnare tutto l’essere mio e irrorarne il vigore: sono vivo“.
(Per chi avesse piacere di prendere visione, ma solo quando sarà possibile) è disponibile l’intera collezione nell’abitazione di Antonio)