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RITORNO ALLE RADICI DELL’ANTELAO: SAN NICOLO’

Un folto gruppo di soci e amici sabato scorso ha colto l’invito dell’Osservatorio cultura turismo ambiente Antelao ad approfondire la conoscenza del tempio di San Nicolò nel cuore della città, con l’amabile animazione della socia professoressa Luisa Sirena.
Un luogo tanto vicino alla memoria storica del CTG Antelao perché è stato testimone della sua nascita nel maggio del 1957, ma anche di altri eventi come il matrimonio di Enza con Antonio.
Luisa Sirena si è soffermata sulla presenza dei frati domenicani in città, ricordandoci le loro doti di abili predicatori e di difensori della purezza della fede come si evince dal primo dipinto, entrando a destra, che simboleggia allegoricamente la sconfitta dei catari della Linguadoca.
I domenicani, la costruzione di un tempio di così grandi dimensioni, la presenza di un artista di eccezionale statura, quale fu Tomaso da Modena, si spiegano con la vivacità culturale e mercantile della città, aperta ad esperienze diverse da quelle operanti a Venezia e per l’essere stata Treviso città natale del frate Niccolò Boccassino, appartenente all’ordine domenicano, divenuto papa con il nome di Benedetto XI e a cui si deve la costruzione della monumentale chiesa.
La professoressa Sirena, con la consueta perizia e pacatezza, ha illustrato in modo puntuale e dettagliato dipinti e affreschi, in particolare quelli di Tomaso da Modena che con sorprendente e moderna capacità narrativa ci ha regalato opere di straordinaria potenza espressiva ed eleganza: si pensi al volto di Sant’Agnese considerato uno dei più belli di tutto il Trecento o a quello scavato dallo sguardo quasi allucinato di San Giovanni Battista, agli occhi acuti, all’espressione severa di chi è abituato alla meditazione e al silenzio di San Girolamo nello studio. L’ambiente di lavoro del santo è descritto con una dovizia estrema di particolari, che connotano cultura e abitudini del santo; la presenza di numerosi volumi rimanda all’opera per eccellenza: la prima traduzione ufficiale della Bibbia in latino.
L’affresco di san Cristoforo, opera di un pittore locale, realizzato nel 1410, stupisce per lo stile primitivo e per le colossali proporzioni del santo, gravato dal piccolo corpo di Gesù carico del peso di tutta l’umanità; l’opera testimonia il culto popolare del santo e ci ricorda la vicina presenza del Sile che Cristoforo sembra avere appena guadato.
Chiude la visita un ultimo sguardo all’organo, che si trova sulla navata di destra, custodito in una cassa cinquecentesca con le ante dipinte, opera di Gaetano Antonio Callido, costruito nel 1778 e spesso animato da concerti organizzati proprio dall’Antelao nell’ìambito delle Rassegne internazionali di musiche organistiche o da intrattenimenti con Giancarlo.

Giovanna Scandurra

Per info tel. 3478790007

osservatorio.antelao@gmail.com