Venerdì 2 aprile 2021

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Un sentito augurio di

Il “Ritrovarci con l’Antelao” del primo Aprile ha avuto una particolare importanza, perché in un presente liquido ha proposto una sponda molto concreta a cui ormeggiarsi, tenendosi pronti a ripartire. La sponda è quella dei viaggi fatti, delle terre visitate – a tutte le latitudini – in occasione della Pasqua e non solo.

Ma le immagini che si riferivano al tempo pasquale avevano una particolare valenza: far sentire quanto profonde e articolate siano le radici cristiane, quanti effetti straordinari abbiano prodotto a livello di arte, di immaginario ed interiorità emotiva dei singoli e della collettività.

Le processioni in cui il Cristo morto e la Mater dolorosa compaiono in mezzo a tanti figuranti, con gli abiti di tante diverse confraternite, magari hanno anche assunto nel tempo una colorazione di folklore, ma non perdono il richiamo alla scintilla fideistica da cui sono nate.

Credo che le immagini di quelle folle, silenziose o plaudenti che fossero, possano esserci sembrate “remote” e ci abbiano dato ancor più la misura di questo presente (“liquido”, ma anche in qualche modo “cristallizzato” nella poca mobilità che ci consente): e tuttavia, alla fine dell’incontro, gli interventi che ci sono stati hanno provato che c’è un vivo desiderio – che vuol farsi autentico progetto – di riprendere la vita sociale come l’Antelao l’ha sempre proposta: ricerca comune di conoscenze, condivisione di esperienze.

A tutti noi BUONA PASQUA.
E… ai prossimi appuntamenti: Ulisse nell’Inferno di Dante, Le sorprese di San Gregorio e San Vito a Treviso, Volti per uno sguardo sull’anima del mondo, Giardino Segreto dell’Anima (anche in collegamento con Adipa Puglia), Il piacere di cantare, Conoscere per Amare, L’eredità perduta di Giuseppe Mazzotti, Micologia per diletto, Dante Alighieri e il Veneto. (Lia Melisurgo)